Grazie alla comunicazione abbiamo imparato a trasferire un messaggio da un individuo ad un altro. Essa svolge un ruolo importante nell’evoluzione e nella convivenza intra ed interspecifica.
Il messaggio può passare attraverso diversi canali, distinguiamo così la comunicazione: verbale, non-verbale e paraverbale.
In questo articolo, parleremo della comunicazione non-verbale, di fondamentale importanza nel regno animale.
Per la maggior parte degli esseri umani del mondo moderno, l’utilizzo della parola (comunicazione verbale) è il mezzo più semplice per trasferire un messaggio.
In passato però, i nostri antenati comunicavano tra loro in maniera diversa dall’uomo moderno. Infatti, man mano che si sono strutturati i vari gruppi sociali, gli esseri umani hanno creato un vero e proprio patto comunicativo, che gli ha permesso di distinguersi dalle altre specie.
La comunicazione è diventata così, sempre più specifica all’interno del gruppo (ad es. i dialetti), perché utile sia al mittente che al destinatario del messaggio.
Man mano che ci siamo evoluti, ci siamo specializzati nella comunicazione verbale, facendo sempre meno attenzione alle altre forme di comunicazione.
Addomesticando i cani, abbiamo imparato (in maniera inconsapevole a volte) ad adattare il nostro stile comunicativo, pur rimanendo carenti di un vero e proprio patto comunicativo, perché uomo e cane comunicano in maniera diversa. Potremmo dire che per l’uomo “le parole hanno un peso” e per gli animali “lo spazio ha un peso”.
Con il termine prossemica, coniato da Edward T. Hall negli anni ’60, viene indicato lo studio che gli individui fanno dello spazio sociale e personale, studiando gesti, comportamento e distanze all’interno di una comunicazione.
Potremmo immaginare la prossemica come una serie di cerchi concentrici che partono dal soggetto. La distanza tra il mittente del messaggio e il destinatario indica il rapporto che c’è tra i due soggetti.
I cani sono molto attenti alla prossemica, essa gioca un ruolo importante nei momenti di socializzazione, per questo dovremmo imparare ad interpretare lo spazio comunicativo tra il cane e gli altri, siano essi cani o persone.
Cani e Prossemica: perché è importante?
Per i cani la comunicazione attraverso il corpo è molto importante, siamo in grado di riconoscere immediatamente un cane cucciolo da un cane adulto, semplicemente osservando il modo in cui questo si approccia ad un altro individuo (uomo o cane).
Oltre allo spazio legato alla socialità, la prossemica riguarda soprattutto la sicurezza del cane. Gli spazi di interazione nell’ambiente urbano sono molto ristretti ed è quindi importante imparare a conoscere la rappresentazione dello spazio nella mente del cane.
Possiamo quindi immaginare lo spazio intorno al cane come suddiviso in cerchi concentrici che hanno come zona di partenza il soggetto stesso.
Come imparare a comunicare con i nostri cani, le diverse zone da distinguere:
● zona intima (rosso):dall’epidermide del cane fino a 30/40 cm. Solo i membri affiliati o estranei a cui il cane ha dato il consenso possono invadere questa zona;
● zona privata (arancione): si può approssimare a circa 1 metro dal soggetto, è l’area che riguarda l’interazione ed il gioco;
● zona sociale (giallo): zona con 3/4 metri di raggio dal soggetto, qui svolge un ruolo importante la postura (posizione del corpo) che assume il soggetto. È la zona dedicata all’approccio, dove il cane intuisce le intenzioni dell’altro. Infatti, vengono utilizzati i segnali calmanti, di pacificazione, di criptazione.
● zona pubblica (verde): la zona più distante dall’individuo, arriva a circa 8/10 metri, spazio di non interazione con cani o persone
Ma perché è importante conoscere la prossemica nella comunicazione con i cani?
Riconoscere i segnali comunicativi, ci permette di comprendere il nostro amico a quattro zampe, migliorando la nostra relazione.
Rispettando gli spazi, il cane si sentirà capito, questo aumenterà la fiducia nei nostri confronti. Osservando la prossemica del nostro cane, saremo in grado di stabilire un patto comunicativo (nonostante apparteniamo a due specie differenti) in grado di rendere la nostra relazione un qualcosa di unico e speciale.
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